FEMTO LASIK – CHI PUÒ ESSERE OPERATO

La Femto LASIK può essere utilizzata per correggere i principali difetti refrattivi: miopia, astigmatismo ed ipermetropia. In tal modo è possibile soddisfare la richiesta dei pazienti che si operano: eliminare l’uso degli occhiali e delle lenti a contatto.

In generale il candidato ideale per questo tipo di chirurgia ha un’età di almeno 20 anni ed una refrazione stabile da almeno un anno. Altri parametri che possono indirizzare il chirurgo sono descritti nei paragrafi seguenti.

Per meglio comprendere i difetti refrattivi ed il modo in cui il laser ad eccimeri li corregge è opportuno illustrare come funziona l’occhio emmetrope, ovvero privo di difetti refrattivi e pertanto in grado di mettere a fuoco le immagini poste all’infinito.
Nell’occhio emmetrope le immagini provenienti dall’esterno (da sinistra nella figura a fianco) attraversano la cornea, la camera anteriore ed il cristallino fino a raggiungere la retina, dove risultano a fuoco. Ne deriva una visione nitida. 
MIOPIA
 
Nell’occhio miope le immagini vanno a fuoco al davanti della retina a causa di un’eccessiva lunghezza del bulbo oculare o di una forte curvatura della cornea; come spesso avviene, le due cause sono tra loro associate. Ne deriva uno perdita di qualità delle immagini, che quando giungono sulla retina sono sfuocate. L’occhio miope è tuttavia in grado di mettere a fuoco da vicino, motivo per cui i pazienti con tale difetto sono di norma in grado di leggere il giornale senza occhiali.

Negli occhi miopi il laser ad eccimeri agisce appiattendo la parte centrale della cornea, in modo da spostare indietro (sino alla retina) il punto in cui le immagini vanno a fuoco. Attualmente si possono correggere miopie comprese fra le -0,5 e le -8 diottrie. In realtà non esiste un limite preciso per stabilire quale sia la miopia massima correggibile. La correzione massima dipende infatti da alcuni fattori, quali ad esempio:

  1. lo spessore corneale: tanto più la cornea è spessa, tanto maggiore è il difetto correggibile

  2. il diametro della pupilla: in caso di pupille che al buio si dilatano 7 mm o più è necessario ricorrere a molta prudenza se si desidera correggere miopie elevate, in quanto esiste il rischio di indurre la visione di aloni luminosi di notte

IPERMETROPIA

Nell’ipermetropia lo sfuocamento delle immagini è determinato dai motivi opposti a quelli della miopia: un bulbo oculare di scarsa lunghezza o una cornea relativamente piatta fanno sì che le immagini vadano a fuoco dietro alla retina. In tal caso il paziente fatica a mettere a fuoco le immagini sia da lontano che da vicino.

Negli occhi ipermetropi il laser ad eccimeri agisce incurvando la parte centrale della cornea, in modo da spostare avanti (sino alla retina) il punto in cui le immagini vanno a fuoco.

Il laser ad eccimeri è in grado di correggere ipermetropie fino a circa 5 diottrie. Fra i fattori che determinano il limite massimo ricordiamo:

  1. il diametro della pupilla, che nell’ipermetropia è ancora più importante rispetto alla miopia, in quanto il rischio di indurre aloni nella visione notturna è più elevato

  2. la curvatura corneale: per evitare una cattiva qualità della visione dopo l’intervento è opportuno evitare che la curvatura corneale superi le 49 diottrie dopo il laser.

ASTIGMATISMO

L’astigmatismo è un difetto che può essere associato tanto alla miopia quanto all’ipermetropia. E’ caratterizzato da una differente curvatura dei meridiani della cornea e provoca uno sfuocamento delle immagini. Il laser ad eccimeri consente la correzione di astigmatismi fino a 4 diottrie. In alcuni casi possono essere necessari due interventi per correggere totalmente il difetto.

CONTROINDICAZIONI ALL’INTERVENTO

Vi sono casi in cui è opportuno evitare la correzione dei difetti refrattivi con il laser ad eccimeri. I più frequenti sono:

– la presenza di una cataratta: se il cristallino non è trasparente non conviene sottoporsi alla chirurgia con il laser ad eccimeri, in quanto i risultati potrebbero essere vanificati nell’arco di pochi mesi dalla necessità di rimuovere la cataratta.

– La presenza di un cheratocono: qualora l’occhio sia affetto da questa degenerazione, caratterizzata da un progressivo sfiancamento della cornea, il laser ad eccimeri potrebbe indurne un peggioramento.

– Qualunque malattia dell’occhio che non consenta un completo recupero della funzione visiva (ad esempio retinopatia diabetica o uveiti).

– Gravidanza ed allattamento: tali condizioni possono rendere meno prevedibile la correzione eseguita dal laser, soprattutto in caso di PRK. L’assunzione della pillola contraccettiva non rappresenta invece una controindicazione all’intervento.

– La tendenza a formare cheloidi (cicatrici esuberanti) è una controindicazione per la PRK, ma non per la LASIK.

– La presenza di malattie autoimmuni a carico del tessuto connettivo (cosiddette connettivopatie) è una controindicazione per la PRK, ma non per la LASIK.

LA VALUTAZIONE PREOPERATORIA

Per comprendere se il paziente è un buon candidato alla chirurgia refrattiva, oltre ad un’accurata anamnesi prima dell’intervento vengono eseguiti alcuni esami. E’ importante programmare questi esami dopo aver sospeso l’eventuale uso di lenti a contatto per almeno un mese (in caso di lenti gas permeabili o rigide) o 15 giorni (lenti morbide).

Gli esami eseguiti comprendono:

  1.  la topografia e l’aberrometria corneale

  2.  l’analisi del segmento anteriore con una Scheimpflug camera

  3.  la pupillometria

  4.  la pachimetria corneale

  5.  la misurazione del difetto refrattivo

  6.  una valutazione ortottica

  7.  gli esami per la diagnosi dell’occhio secco

  8.  l’esame del fondo dell’occhio

QUALI SOLUZIONI PER I PAZIENTI CHE NON POSSONO ESSERE OPERATI CON LASIK O PRK?

La maggior parte dei pazienti che non risultano candidati alla correzione dei difetti refrattivi con laser ad eccimeri può essere sottoposta all’impianto delle ICL, uno specifico tipo di lenti che vengono inserite fra l’iride ed il cristallino. Per ulteriori informazioni clicca qui.