FORMA SECCA

Non esiste una terapia vera e propria della degenerazione maculare senile nella sua forma secca. Al momento attuale i pazienti possono fare affidamento su numerosi integratori, che si sono dimostrati in grado di ritardare e rallentare la progressione della malattia. Si tratta di farmaci a base di sostanze antiossidanti, che combattono la formazione dei radicali liberi e l’invecchiamento del tessuto retinico maculare. I principali sono la luteina, le vitamine A ed E, i sali minerali quali lo zinco il rame ed il selenio, ed antiossidanti vegetali quali la zeaxantina e l’astaxantina. Questi integratori alimentari vanno assunti quotidianamente a stomaco pieno, preferibilmente al mattino.

Sono tuttavia previste importanti novità per i prossimi anni. Un nuovo farmaco, il lampalizumab, un anticorpo monoclonale inibitore del fattore D del complemento, ha mostrato risultati confortanti nei pazienti affetti da degenerazione maculare senile con atrofia geografica. In uno studio multicentrico svolto in Germania e negli USA, Lampalizumab si è mostrato in grado di rallentare l’evoluzione delle aree di atrofia retinica. Il farmaco, tuttora considerato in fase sperimentale, viene iniettato per via intravitreale ogni mese e non ha mostrato effetti collaterali imprevisti o di difficile gestione. Non è ancora nota la data in cui il farmaco sarà in commercio.

Presso lo Studio Oculistico d’Azeglio è già disponibile, invece, un approccio rivoluzionario per i pazienti affetti da degenerazione maculare senile atrofia: la neuromodulazione a microcorrente elettrica

Immagine che rappresenta ScyFIX, il rivoluzionario sistema di neuromodulazione a microcorrente elettrica per il trattamento della degenerazione maculare senile secca

 

FORMA UMIDA

Le iniezioni intraoculari (o meglio intravitreali) di farmaci anti-VEGF rappresentano oggi lo standard nella terapia della degenerazione maculare senile umida, ovvero complicata dalla presenza di membrane neovascolari sottoretiniche. Tali farmaci agiscono bloccando a monte la nascita dei vasi anomali; in numerosi casi è possibile così arrestare l’evoluzione della degenerazione maculare senile. Questa è la terapia che attualmente presenta i migliori risultati funzionali con la possibilità non solo di bloccare la malattia ma anche nei casi più fortunati di recuperare vista.

L’iniezione viene praticata in regime sala operatoria, con il paziente in posizione sdraiata con tutte le precauzioni adottate per un intervento chirurgico oculistico. Si utilizza una anestesia di tipo locale, cioè si instillano alcune gocce di collirio anestetico. La procedura è indolore e prevede una iniezione del farmaco nel vitreo, la sostanza gelatinosa che riempie l’occhio. L’iniezione può essere ripetuta a seconda delle necessità ogni quattro-sei settimane.

Attualmente sono disponibili tre diversi farmaci: AvastinLucentis ed Eylea. Le prime due molecole sono ampiamente utilizzate da alcuni anni con grande successo in numerosissimi pazienti. E’ stato dimostrato che non portano a risultati clinicamente diversi tra loro. Le principali differenze nascono dal fatto che Lucentis è stato specificamente sviluppato per la degenerazione maculare senile, mentre Avastin non ha l’indicazione ufficiale per tale malattia.
Eylea è dei tre l’ultimo nato e presenta il vantaggio di una somministrazione bimestrale (al contrario di Avastin e Lucentis che andrebbero iniettati ogni mese).
Gli oculisti dello Studio Oculistico d’Azeglio discuteranno con voi quale dei tre farmaci è il più indicato.